VICINI

Una ricerca sull’interconnessione tangibile tra persone, cose e azioni.

VICINI è alimentato e sostenuto dall’ascolto attento e dal costante adattamento.
Attraverso un fine distillato dello strumento improvvisativo, cerchiamo di costruire una struttura elastica e sensibile dove le azioni individuali e di gruppo si intrecciano in un contesto mutante.

Il filo e il tessuto appaiono come elementi sfaccettati che collegano corpi e affetti, rivelano l’invisibile e lo materializzano, fornendo un rifugio collaborativo sotto una geometria mutevole che ci limita e ci sfida permanentemente.

L’interconnessione tra le persone e gli eventi che si succedono è una variabile costante nella vita, che mette continuamente alla prova la nostra capacità di adattamento. VICINI mette al centro della ricerca l’arte dell’improvvisazione, uno strumento di vita e di creazione artistica che permette di allenare l’ascolto, la partecipazione a ciò che accade in ogni momento, la consapevolezza di come ci stiamo adattando e la scelta tra accettazione e resistenza.

Ricercatrici: Federica Porello, Maria, Mora, Xavi Moreno, Majo Villafaina.
Produzione: Federica Porello, artista asociada en L’animal a l’esquena.
Accompagnamento: L’animal a l’esquena (Celrà), Asociación Cultural La Volta (Girona), Teatro Municipal (Girona), Circula ’23. VICINI forma parte del Progetto Circula!, impulsato dalle associazioni: APdC, APDCM, APDCV, ADDE, PAD, Unión Danza Visible, APDIB e PAM. 

Residenze: La Mutant (Valencia), Centro Cultural La Mercé (Girona), L’animal a l’esquena (Celrà), Teatro Municipal (Girona)
Grazie a: Eduard Teixidor, Enric Fabregas, Leo Castro, Elena Carmona, Montserrat Moliner.

“Se pensiamo a tutti i partecipanti come se seguissero un particolare stile di vita, tracciando una linea attraverso il mondo, forse potremmo definire le cose come un ‘parlamento di linee’.
Così concepite, le cose hanno il carattere non di entità esternamente delimitate, poste al di sopra e contro il mondo, ma di un nodo i cui fili costitutivi, lungi dall’essere contenuti in esse, possono essere rintracciati al di là di esso, solo per essere presi in altri fili, in altri nodi.
O, in una parola, le cose perdono, scaricandosi sempre attraverso le superfici che si formano temporaneamente attorno ad esse.” Tim Ingold